IL TERZO CAVALIERE DELL’APOCALISSE: IL RITIRO SULLA DIFENSIVA
Il ritiro sulla difensiva è una strategia che viene adottata quando una persona o un gruppo si trova in una situazione di conflitto, pressione o minaccia, e decide di proteggersi e limitare la propria esposizione al pericolo. Questa strategia comporta una ritirata o una riduzione delle azioni offensive o assertive, concentrandosi invece sulla protezione e sulla difesa dei propri interessi o posizioni.
Ci sono diverse ragioni per cui una persona o un gruppo può adottare il ritiro sulla difensiva:
Protezione personale: Il ritiro sulla difensiva può essere una risposta naturale quando si percepisce una minaccia o si teme di subire danni fisici, emotivi o sociali. Ritirarsi può essere un modo per evitare il conflitto diretto e cercare di preservare se stessi o il proprio gruppo.
Conservazione delle risorse: In alcune situazioni, il ritiro sulla difensiva può essere una scelta tattica per conservare risorse limitate, come tempo, energia o risorse finanziarie. Si può decidere di ridurre gli investimenti o gli sforzi in un determinato contesto al fine di preservare risorse per future opportunità o sfide.
Mancanza di fiducia: Il ritiro sulla difensiva può derivare da una mancanza di fiducia nelle proprie capacità o nelle possibilità di successo in una situazione data. Una persona o un gruppo può ritirarsi perché si sente superati o impotenti di fronte alle circostanze, temendo di fallire o subire ulteriori danni.
Evitamento del conflitto: Il ritiro sulla difensiva può essere una strategia per evitare un conflitto diretto o una disputa aperta. Questo può essere motivato dalla volontà di mantenere relazioni interpersonali, preservare l’armonia o evitare confronti che potrebbero intensificare il conflitto.
IL RITIRO SULLA DIFENSIVA NELLA COPPIA
All’interno della coppia quando uno dei due partner si ritira sulla difensiva può farlo in due modi:
1° Assumendo il ruolo della vittima innocente
Assumere il ruolo della vittima innocente nella coppia come strategia per ritirarsi sulla difensiva è un comportamento che può avere conseguenze negative sulle relazioni. Questa dinamica comporta il tentativo di evitare la responsabilità delle proprie azioni o di evitare di affrontare le problematiche in modo costruttivo. Quando una persona assume il ruolo della vittima, può cercare di attirare l’attenzione e la compassione del partner, cercando di ottenere sostegno o comprensione senza assumersi la propria parte di responsabilità. Può manifestarsi attraverso l’auto-commiserazione, la svalutazione di sé stessi o il senso di impotenza. Tuttavia, assumere costantemente il ruolo della vittima nella coppia può minare la fiducia, la comunicazione e l’intimità. Questo atteggiamento può creare un clima di tensione e frustrazione, alimentando dinamiche negative e ostacolando la risoluzione dei problemi. Inoltre, può portare a uno squilibrio di potere nella relazione, in cui una persona cerca di manipolare l’altra attraverso il senso di colpa o la compassione.
Ecco un esempio di come potrebbe manifestarsi l’assunzione del ruolo di vittima nella coppia per ritirarsi sulla difensiva:
Marco e Laura hanno avuto una discussione riguardo alle loro responsabilità domestiche. Marco, invece di affrontare la questione in modo costruttivo, assume il ruolo della vittima per evitare di affrontare il problema direttamente.
Marco: “Non posso credere che tu mi stia sempre addossando tutte le responsabilità domestiche! Mi fai sentire come se non facessi mai abbastanza !“
Laura: “Ho solo cercato di dirti che mi piacerebbe avere un maggiore equilibrio nella distribuzione del peso delle faccende domestiche, ma sembri sempre sfuggire alle tue responsabilità!”
Marco: “Sempre io, vero? È sempre colpa mia se le cose non vanno bene! Non riesci mai a vedere tutto quello che faccio per te!”
In questo esempio, Marco evita di affrontare il problema delle responsabilità domestiche e si ritira sulla difensiva assumendo il ruolo della vittima. Egli non affronta direttamente le preoccupazioni di Laura, ma cerca di attirare l’attenzione su se stesso, cercando comprensione e compassione senza prendersi la propria parte di responsabilità.
L’assunzione del ruolo di vittima può creare una dinamica negativa all’interno della coppia, in cui i problemi non vengono risolti e si generano tensioni e risentimenti. Invece di affrontare le questioni apertamente e lavorare insieme per trovare soluzioni, Marco usa la sua vittimizzazione come meccanismo per evitare di assumersi la responsabilità delle proprie azioni.
Ecco un altro esempio di come potrebbe manifestarsi l’assunzione del ruolo di vittima nella coppia per ritirarsi sulla difensiva:
Giulia e Luca si trovano in una discussione sulla divisione delle spese domestiche. Luca, invece di affrontare il problema in modo costruttivo, assume il ruolo della vittima per evitare di affrontare le proprie responsabilità finanziarie.
Giulia: “Vorrei che contribuissi di più alle spese comuni. Ultimamente sembra che tutto cada solo sulle mie spalle.“
Luca: “Non riesco a credere che tu stia facendo tutto questo casino per i soldi! Ho già abbastanza pressioni nella mia vita e ora mi stai mettendo anche sotto accusa!“
Giulia: “Non sto cercando di incolparti, ma vorrei solo una maggiore equità nella gestione delle spese.”
Luca: “Sempre tu a lamentarti, vero? Non riesci mai ad apprezzare quello che faccio. Mi sto sacrificando per noi e tu mi stai solo criticando!“
In questo esempio, Luca si ritira sulla difensiva assumendo il ruolo della vittima per evitare di affrontare la questione delle spese domestiche. Non risponde direttamente alle preoccupazioni di Giulia, ma si sente attaccato e sminuito, cercando comprensione e simpatia senza assumersi la responsabilità finanziaria che gli spetta. L’assunzione del ruolo di vittima in questo caso serve a evitare il confronto e a spostare l’attenzione sulla presunta ingiustizia e pressione che Luca percepisce. Questo atteggiamento può alimentare risentimenti e creare un clima di conflitto e insoddisfazione nella coppia.
2° contrattaccando
L’uso del contrattacco nelle discussioni di coppia è sconsigliato in quanto può intensificare il conflitto e minare la comunicazione efficace tra i partner. Quando si utilizza un contrattacco, si passa dall’ascolto e dalla comprensione reciproca alla difesa personale, creando un clima di ostilità e distanza emotiva. Ecco perché l’uso del contrattacco nelle discussioni di coppia può essere dannoso:
Amplifica il conflitto: Un contrattacco può innescare una spirale negativa in cui entrambi i partner si attaccano a vicenda, aumentando la tensione e la frustrazione. Ciò può rendere difficile raggiungere una soluzione pacifica e produttiva.
Mancanza di ascolto e comprensione reciproca: Quando ci si concentra sull’attacco e sulla difesa, si perde l’opportunità di ascoltare attentamente il punto di vista dell’altro partner e cercare di capire le sue esigenze e preoccupazioni. La mancanza di ascolto reciproco può ostacolare la costruzione di una comunicazione sana e profonda nella coppia.
Creazione di risentimenti e ferite emotive: Gli attacchi reciproci possono ferire profondamente l’altra persona e generare risentimenti duraturi. Le parole pronunciate durante un contrattacco possono essere percepite come offensive e offensive, lasciando cicatrici emotive che possono compromettere la fiducia e l’intimità nella coppia. I risentimenti negativi sono sentimenti di rancore, amarezza o ostilità che possono accumularsi nel tempo a seguito di esperienze negative o conflitti non risolti. Nei contesti delle relazioni di coppia, i risentimenti possono avere un impatto significativo sulla qualità e sulla stabilità della relazione. Ecco alcune caratteristiche dei risentimenti negativi:
Accumulo di emozioni negative: I risentimenti negativi si sviluppano quando una o entrambe le persone nella coppia provano emozioni negative persistenti verso l’altra. Queste emozioni possono includere rabbia, delusione, tristezza o frustrazione.
Mancanza di risoluzione dei conflitti: I risentimenti negativi spesso si sviluppano quando i conflitti non vengono adeguatamente affrontati e risolti. Se le preoccupazioni, le necessità o le aspettative di una persona vengono ignorate o trascurate ripetutamente, può portare a una crescente insoddisfazione e a un accumulo di risentimenti.
Effetti sulla comunicazione: I risentimenti negativi possono influenzare negativamente la comunicazione nella coppia. Le persone possono diventare meno disposte a comunicare apertamente e onestamente per paura di alimentare il risentimento o di scatenare conflitti.
Distanza emotiva: I risentimenti negativi possono causare una crescente distanza emotiva tra i partner. A causa delle emozioni negative accumulate, si può perdere la connessione emotiva, l’intimità e il senso di vicinanza nella relazione.
Ciclo di negatività: I risentimenti possono alimentare un ciclo di negatività in cui le persone si focalizzano sugli aspetti negativi della relazione e ignorano i momenti positivi. Questo ciclo può portare a una spirale discendente in cui la relazione diventa sempre più tesa e insoddisfacente.
Blocca la risoluzione dei problemi: L’uso del contrattacco può spostare l’attenzione dalla soluzione dei problemi alla difesa personale. Invece di affrontare le questioni sottostanti e lavorare insieme per trovare soluzioni, la coppia si blocca in un ciclo di accuse reciproche che non porta a un risultato positivo.
Ecco un esempio di discussione di coppia in cui si verifica un attacco e un contrattacco:
Laura: “Non capisco come tu possa essere così egoista! Non ti importa di nessun altro oltre te stesso!”
Luca: “Ecco, è sempre la solita storia! Tu sei la regina del drammatismo e della manipolazione emotiva!”
Laura: “Sai cosa? Mi stai davvero stancando con il tuo atteggiamento insensibile e indifferente!”
Luca: “Oh, certo, fai la vittima come sempre! Non ho intenzione di sopportare le tue lamentele senza senso!”
In questa discussione, entrambi i partner si attaccano a vicenda con accuse e critiche. Laura inizia l’attacco accusando Luca di essere egoista, mentre Luca risponde con un contrattacco accusandola di drammatismo e manipolazione emotiva. La discussione si trasforma in un ciclo negativo di attacchi e difese che aumenta la tensione e impedisce una comunicazione costruttiva.
Ecco un altro esempio di attacco e contrattacco in una discussione di coppia:
Lisa: “Sei sempre così pigro! Non fai mai niente in casa e ti aspetti che io faccia tutto!“
Marco: “Oh, ecco la donna controllante che vuole che tutto sia fatto a modo suo! Non posso mai fare nulla secondo i tuoi standard!”
Lisa: “Non si tratta di standard, ma di partecipazione. Non riesci a capire che abbiamo responsabilità condivise?”
Marco: “Responsabilità condivise? È sempre la tua lista di cose da fare che conta, mentre le mie sono sempre insignificanti!”
In questa discussione, Lisa inizia l’attacco accusando Marco di essere pigro e di non partecipare alle attività domestiche. Marco risponde con un contrattacco accusando Lisa di essere controllante e di avere standard eccessivamente elevati. La discussione si evolve in un ciclo di attacchi e difese che genera tensione e ostacola una comunicazione costruttiva.
Nel contesto di una discussione di coppia più salutare, i partner eviterebbero gli attacchi personali e si concentrerebbero su una comunicazione rispettosa e aperta. Cercherebbero di ascoltare attentamente l’altro, cercando di esprimere i propri sentimenti in modo assertivo senza attaccare personalmente l’altra persona e lavorando insieme per trovare soluzioni che soddisfino entrambi. L’obiettivo sarebbe quello di comprendere le preoccupazioni e le esigenze reciproche, piuttosto che alimentare un ciclo di attacchi e contrattacchi. Un ciclo di attacchi e contrattacchi impedisce la risoluzione dei conflitti. I problemi rimangono irrisolti e si accumulano nel tempo, alimentando la tensione e la discordia nella coppia. Per interrompere un ciclo di attacchi e contrattacchi, è importante sviluppare abilità di comunicazione assertiva, ascolto attivo e rispetto reciproco. La consapevolezza dei propri schemi di comunicazione dannosi e l’impegno per una comunicazione più costruttiva possono aiutare a spezzare il ciclo negativo. Lavorare sulla comprensione, sulla ricerca di soluzioni comuni e sull’espressione dei bisogni in modo rispettoso può contribuire a migliorare la qualità della comunicazione e a ristabilire la fiducia e l’intimità nella coppia. In alcuni casi, coinvolgere uno psicoterapeuta può essere utile per affrontare i problemi comunicativi e migliorare la dinamica relazionale.