La depressione rappresenta un disturbo insidioso, spesso nascosto o sottovalutato. A volte si crede che ci debba essere un motivo eclatante per essere depressi, e se così non è pensiamo che non si possa fare nulla a riguardo, o ci sentiamo in colpa perché siamo depressi, perché capita anche a noi in fondo di pensare “ho tutto, che motivo potrò mai avere per non essere felice ?”.
Nei bambini e negli adolescenti la depressione può manifestarsi con atteggiamenti irritabili e può essere difficilmente intuita dagli adulti, o scambiata per un comportamento oppositivo.
La depressione può essere curata, nessuno nasce depresso o con un carattere malinconico, gli eventi della nostra vita, l’ambiente in cui viviamo possono portarci a credere che nessuno possa realmente essere felice, oppure che è un sentimento che in fondo non meritiamo o che abbiamo paura di vivere perché “chissà poi cosa mi potrà capitare se sono felice…”.
L’ottimismo e la felicità sono sentimenti di cui possiamo imparare a nutrirci, gli studi scientifici ci dico che possono essere appresi, basta essere guidati a scorgerli dopo aver curato e compreso i motivi che ci hanno portato a pensare di averli persi per sempre o in fondo di non averli mai conosciuti.
I sintomi della depressione
-umore depresso per la maggior parte del giorno quasi tutti i giorni, come riferito dall’individuo o osservato da altri
-presenza di:
-scarso appetito o iperfagia
-insonnia o ipersonnia
-scarsa energia
-bassa autostima
-difficoltà di concentrazione e di pensiero
-sentimenti di disperazione
I sintomi causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti
IL LUTTO
Quando un lutto colpisce una famiglia, è importante affrontarlo ed elaborarlo consapevoli delle fasi che si dovranno affrontare:
1° fase Il rifiuto e la negazione: il dolore è troppo grande, non riusciamo ad accettare quanto è successo perché impensabile.
2° fase la rabbia: proviamo rabbia verso la persona defunta che ci ha lasciati, verso il destino e verso la vita
3° fase il patteggiamento: cerchiamo di trovare una ragione, un motivo a quanto successo
4° fase la depressione: iniziamo realmente a realizzare che il nostro caro non c’è più e che non tornerà
5° fase l’accettazione: lentamente iniziamo ad accettare quanto è avvenuto e iniziamo nuovamente a vivere
anche se il dolore per la perdita è ancora presente
È importante riuscire ad elaborare il lutto perché se questo non viene risolto ci continuerà ad accompagnare per il resto della nostra vita, con il rischio che questo evento traumatico si trasmetta anche ai nostri figli che potrebbero manifestare sintomi di ansia diffusa, reazioni di panico o disturbi della sfera mentale non riconducibili a nessuna ragione apparente.
DEPRESSIONE POST PARTUM
Il momento del parto è un momento delicato, esiste un periodo fisiologico denominato baby blues, in cui la madre, nei giorni immediatamente successivi al parto può avere umore deflesso ed essere emotivamente instabile a causa sia degli scompensi ormonali occorsi con la gravidanza e il parto, sia per l’evento del parto, sia perché si trova improvvisamente ad essere responsabile di una nuova vita senza avere esattamente “tutte le istruzioni per l’uso”. Si tratta però di un periodo passeggero che si risolve naturalmente al massimo un paio di settimane dal parto.
Diversa è invece la depressione post partum, che compare, con diversi livelli di gravità, dal 7 al 12% nelle neomamme ed ha un esordio tra la 6ª e la 12ª settimana dopo la nascita del figlio e si configura come una vera e propria depressione maggiore.
E’ molto importante aiutare la donna ad affrontare e superare la depressione post partum, sia per il benessere della neo mamma sia per il benessere del bambino che può fortemente risentire dello stato depressivo della propria madre (i bambini, anche molto piccoli, percepiscono i nostri stati d’animo e ne sono influenzati!)